la divina commedia su un anello
scriptorium
Il viaggio dell’Umanità verso la redenzione divina
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita
scriptorium anello
Nel medioevo lo Scriptorium era un locale o scrittoio destinato, nei conventi, al lavoro degli amanuensi, di solito attiguo o collocato nella biblioteca. Qui i monaci eseguivano l’opera di trascrizione dei “codici” abbellendoli con le miniature. Questo anello, a foggia di scrittoio medioevale con capitelli gotici che lo sorreggono, racconta su i suoi due lati il 1° canto dell’Inferno e il Trionfo della luce Divina del Paradiso. Riproduce due stampe di Gustave Doré del 1860: l’ingresso di Dante nella Selva Oscura, dove la selva rappresenta il peccato e Dante vi vaga poiché ha smarrito la retta via, e il canto del Paradiso dove Dante e Beatrice, riuniti, sono incantati nell’osservare l’Emanazione Divina.
Le Sibille considerano Dante un illuminato, un visionario: e se la selva Oscura fosse anche nostra?
La Divina Commedia è un testo in grado di parlarci, di dare luce al presente, al nostro destino individuale e collettivo.
La Commedia diventa un faro che, in un legame fra micro e macrocosmo, può guidare i nostri passi.