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Le Sibille da oltre 30 anni sperimentano, come in un laboratorio alchemico, materiali, pietre e metalli, trasmutando e dando valore artistico alle loro collezioni; gioielli che diventano oggetti da tavolino o da ammirare come opere architettoniche, e comunque in grado di ispirare o sbalordire l’attento occhio di un osservatore che intuisce e vede trasversalmente, catturato in vibrazione da colori e forme artistiche.
Le Sibille non potevano non accogliere questo magnifico progetto, dedicato alle donne, apparentemente, ma anche e soprattutto all’umanità intera, senza divisioni politiche, religiose e di sesso, intuendo i movimenti delle nuove generazioni e, soprattutto, il collegamento sempre più stretto ed animistico che ci lega al nostro Pianeta, al Pianeta Azzurro.
L’ispirazione dell’artista, Paola Gandolfi, ci ha trovato in sinergia con i potenti messaggi che ci accomunano e ci ha spinto a sperimentare volumi, tecniche e dimensioni nuove. Il connubio tra metalli preziosi e la fusione delle paste vitree (unione fluida dei 4 elementi della vita: acqua, terra, aria, fuoco) e, in alcuni casi, l’utilizzo di pietre preziose, creano dei veri e propri “talismani” che, come in tempi ancestrali, influiscono beneficamente sul bioritmo ed equilibrio umano, una sorta di guarigione sciamanica visibile e tangibile agli esseri più evoluti.
Due modi di intendere l’arte possono coesistere influenzandosi a vicenda, soprattutto quando la posta in gioco è il desiderio di condividere un progetto con valori che si ritengono comuni. Così Paola Gandolfi incontra le Sibille, due mondi al femminile giocati sul filo invisibile di esperienze diverse da mettere in una relazione stimolante. Da una parte la ricerca incessante del mondo della psiche femminile, con incursioni di una natura primigenia come essenza di vita incontaminata, sono tra gli elementi della sperimentazione di Paola; dall’altra l’uso prezioso e raffinato di un sistema antico di mestiere con una forte vena espressiva, il linguaggio del mosaico minuto utilizzato da Le Sibille.
Il risultato rivela un percorso di forme dalla grande potenza evocativa, un gioco complesso di narrazioni che Paola desidera trasformare in espressività da indossare, dopo averle indagate ampiamente nelle dimensione della pittura, della ceramica, della video arte. L’esperienza sembra rinviare a strade già percorse, quando negli anni 60 e 70 del secolo scorso, abili artigiani della scena romana, furono chiamati dal gioielliere Masenza a divenire i traduttori delle idee di celebri artisti delle avanguardie nella dimensione ridotta del gioiello.
Il rapporto di relazione tra i due mondi, quello dell’arte pura (Paola Gandolfi) e della manualità colta destinata a divenire forma espressiva di alto profilo (Le Sibille), segna il percorso di continuità di una storia romana di segno internazionale, poiché il fenomeno del Gioiello d’Artista è da ritenersi tale per l’interesse di un collezionismo sempre più diffuso.
E’ così che prende vita un micro cosmo nel quale gli elementi della natura aspirano a divenire energia positiva, la scienza si fonde con l’arte, le idee prendono forma e vigore in essenza femminile, lasciando spazio all’artificio della mano di tradurre le molteplici mutazioni dei codici ispirativi utilizzati al controllo del mestiere.
Le gamme cromatiche prendono la sembianza di minutissime tessere, conseguenza della studiata produzione di migliaia di esili filamenti selezionati con cura. Le micro tessere si aggregano in un magico videorama che restituisce alla percezione dell’occhio il movimento atmosferico. Le forme di fanno ora rondini fiammeggianti, ora arborei intrecci adagiati sul corpo femminile, come una natura protettiva desidera esaltare il sentimento femmineo che la governa.
Il racconto si fa iperbole, una sorta di curva del tempo che dalle radici delle origini, dall’ovulo che feconda e genera nuova natura giunge ad un tempo futuro, nel quale l’uomo sembra aver perso il controllo inventando strumenti di morte, ma ancora la natura traduce quella forma negativa in nuova rinascita e speranza.
Le mani abili dettano i tempi della creatività, Le Sibille disegnano schegge infinite di materia che vibra alla luce radente e nella paziente tessitura si fa racconto di speranza. L’arte dissente, è eccesso, fornace infuocata, lago ghiacciato, coloro che la creano desiderano stupire, emozionare, generare l’estasi nella loro invereconda sfrontatezza.
Il curatore Claudio Franchi
Le sculture gioiello del progetto Rondine in Fiamme sono visibili nell’atelier de Le Sibille, in via Muzio Clementi 68/b, in occasione della Roma Jewelry Week 2023 dal 9 al 15 Ottobre.